Poesia

Riccioli d‘Occidente

Nata d‘inverni merla, radice altrove sole.

Accolta in abbraccio di meridione sapore,

viso che non sente d‘appartenenza alcuna,

folti riccioli d‘Occidente ti disegnano chioma.

Occhi rubati in cieli da mari in primavera,

vento nella voce e luci dalla pelle colore…

Che di tutti i bui non temi più la via e,

di candela poggi per altrui ombra fato.

Percorsa in assenza suola ne vivi cammino,

dal poco che hai saputo esistere,

non osi l‘abbondare spreco in tale grazia.

Alcunché d‘appartenuto si fa te il mondo,

al restituire d‘ogni pregio in dono servigio.

Cavallo, il tuo, non stremerà fatica…

Che condivisa gratitudine completa opera.

Essendo in te natura di tutto la madre,

in accorta docil maniera tu rendi…

Non sia scontato mai ciò che prendi.

Presupposto il rispetto si crocia amore,

sicchè nel tuo vivere non contano le ore.

Compiuto ogni bene tramonta poi giorno,

sai che del tuo dare, in alba ne fa ritorno.

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