Poesia

Indaco dagli occhi del mare

Giunta L’epoca d’apparenza remota
Ebbi di parer a patir tale sopito
Calle d‘argento ruggiada poggia piuma silente
D‘urto risveglio ne panicò
Radici di tremito timida avanza udito
L‘oro diamante venne riposto sovrano
Che di taglio cuor suo non lo natura
E di foglie respiro s‘inclina maturo
Di equo canto addestra il mondo chiesto
Perdon del mio se d‘urlo profondo profana
Indaco nasce giudizio contenuto d‘universo
Per occhi di sale dal mar fluisce
assopire mi fa le pene intiere
Ed onda si vuole passeggio
Che di fermo non oso restar riposo
E di mosso onda via si prende
D’impossibilità abbraccia sabbia
Tener di mani chiede infinita sorte
Segreto mai chiuso di sguardo protetto
Dentro un cuor di nascito ne giunge presa
Lo scuro paura più non fa
Di rispetto ne aleggia una storia.

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