Spersi di ragioni appesi a pensieri appena saldi,
perduti da voli che l’ali non hanno fatto la pena di stendersi…
Ove il colore si concede inesistenti fili di proprio senso.
Visite d’immaginaria realtà che forse mai si vedrà in verità una virtù,
luoghi di mente dal sovrasto potere sulla vincente ora…
L’ogni voluto regnare di perduto evolvere di nesso.
Essere qualcuno o qualcosa al brillare di solo tocco,
qualcosa di poi di spento per qualsivoglia resto…
Qualcosa che in spazio e tempo infine non aggiunge testo.
Avere il cuore su occhi più lontani dei sentimenti,
sentirsi nei battiti ciascun degli umani tali fallimenti…
tali da stringersi a chioccia per sé stretti i denti.
Non c’è in mio credere risposta che più si vince terreno,
nemmeno c’è una logica che più del core evince un perno…
Esiste allora poi una pace sola cui si conquista l’eterno.